Studio delle scariche elettriche nei gas rarefatti ![]() Ritratto di Michael Faraday Le indagini sistematiche sulle scariche elettriche nei gas rarefatti furono iniziate nel 1838 da Faraday (in precedenza c'erano state solo delle osservazioni frammentarie e casuali): I progressi nello studio delle scariche elettriche nei gas furono possibili gradualmente e grazie principalmente a due importanti contributi: ![]()
![]() Un contributo determinante, sia dal punto di vista sperimentale che teorico, lo diede William Crookes (1832-1919), un autodidatta, diventato poi professore di Fisica, la cui attività scientifica abbracciò sia la Chimica (scoprì il tallio e studiò le terre rare), che la Fisica (indagò le proprietà dei gas rarefatti).Eseguì diversi esperimenti con i tubi di Geissler, variandone la forma ed aumentandone il grado di vuoto, fino a raggiungere pressioni inferiori a 10-6 atmosfere. Quando riuscì a realizzare pressioni inferiori a 3•10-5 atm, si accorse che, lo spazio oscuro, la luminosità bluastra, si era espanso tanto da occupare l’intero tubo. Ben presto William Crookes, intorno al 1879, iniziò quindi una serie di ricerche sulla conduzione dell'elettricità nei gas a bassissima pressione e notò che per pressioni molto basse, minori di 10-5 atm, il catodo emetteva un fascio luminoso continuo che si estendeva dal catodo all’anodo. La luminosità fu subito attribuita ai Raggi catodici (emessi cioè dal catodo) perchè partiva chiaramente dal catodo e all’aumentare del grado di vuoto si estendeva fino all’anodo. Non era affatto chiara però la natura di questi Raggi catodici. ![]() Conducendo ricerche più approfondite, fu John Joseph Thomson (1856-1940) che riuscì a capirne a fondo la costituzione, arrivando a conclusioni ben più importanti di quanto sperabile inizialmente.Infatti le ricerche di Thomson sui raggi catodici portarono alla conclusione che la carica elettrica negativa è trasportata da particelle elementari chiamate elettroni; con l'americano Robert Andrew Millikan (1868-1953) si determinò che la massa dell' elettrone era 1/1840 di quella di un atomo di idrogeno.Gli interrogativi sui Raggi Catodici si riferivano proprio alla loro natura: erano radiazione elettromagnetica pura, come la luce solare, o erano flussi di particelle? Le ricerche di Thomson chiarirono in modo inequivocabile chei Raggi catodici erano flussi di particelle negative che, partendo dal catodo arrivavano all’anodo, se c’era sufficiente vuoto, e che la luminosità era prodotta da urti con gli atomi di gas contenuto nel tubo: la luminosità lungo il tubo spariva infatti se il vuoto era molto spinto (perchè non c’erano più atomi di gas colpiti dai raggi a causa della rarefazione gassosa e quindi gli urti erano pochi) e cambiava colore (la luminosità) se veniva cambiato il tipo di gas rarefatto presente nel tubo.Thomson potè dimostrare tra l’altro che: a) I raggi catodici si propagano in linea retta ![]() Frapponendo infatti un oggetto metallico (croce di Malta) lungo il percorso dei raggi, su uno schermo rivelatore posto all’estremità opposta era visibile l’ombra dell’oggetto proiettata dai raggi, cosa che si verifica solo se la propagazione avviene in linea retta. b) I raggi catodici sono dotati di massa e quindi sono particelle ![]() Ponendo a metà strada tra catodo e anodo un mulinello a pale sottili, si osserva che le pale del mulinello ruotano a testimoniare il fatto che i raggi sono particelle dotate di massa e quindi in grado di trasmettere energia meccanica alle pale (facendole ruotare).
c) I raggi catodici sono particelle dotate di elettricità negativa ![]() Infatti i Raggi vengono deflessi verso il polo elettrico positivo di un campo elettrico trasversale applicato. esisteva una particella di carica negativa, circa 2000 volte più leggera di un atomo di idrogeno che egli chiamò corpuscolo di elettricità negativa e successivamente chiamato elettrone, cioè portatore di carica negativa. Era chiaro che gli elettroni che costituivano i Raggi catodici dovevano venir fuori dagli atomi e questo però significava che la teoria di Dalton che considerava l’atomo come la più piccola ed indivisibile particella di materia era semplicemente errata. "Aspetto della scarica" "Nell'aria a pressione ordinaria la scarica ha di solito l'aspetto di scintilla. Si manifesta con una luminosità bianca vivissima e con uno scoppio prodotto dall'aria improvvisamente e violentemente spostata. spazio oscuro di Crookes. Vedremo più innanzi che le regioni di diverso aspetto sono sedi di fenomeni differenti. |